La pittura italiana nel XIX-XX sec.

In questo periodo l’Italia perde la posizione di primo piano che aveva mantenuto per quattro secoli nell’arte figurativa e nell’architettura europea.

Questa sezione si apre con il quadro «Napoleone in trono» del celebre pittore milanese neoclassico Andrea Appiani. Nel genere del paesaggio cittadino lavorano Giovanni Migliara e Ippolito Caffi. Di grande interesse un gruppo di quadri di Giacinto Gigante, celebre maestro del paesaggio napoletano, acquistati dal museo a partire dalla metà degli anni ottanta.

Il nucleo centrale della collezione pittorica di questo periodo è costituito da opere acquisite nel 1948 in seguito allo scioglimento del Museo Statale di Arte Occidentale Moderna a Mosca. Ne fanno parte opere di grandi maestri del XX secolo come Giulio Severini, Giorgio de Chirico, Achille Funi, Felice Casorati e altri.

Tra le fonti principali di questa sezione sono state, nel dopoguerra, le mostre di artisti legati al Partito Comunista Italiano. Nel 1961 si svolge a Mosca la prima personale di Renato Guttuso, in seguito alla quale il museo acquissce due grandi tele: «Domenica dell’operaio calabrese a Roma (Rocco con grammofono)», e «Uomo che attraversa la piazza». L’espressività e la vitalità di queste opere sono caratteristiche dello stile del maestro negli anni cinquanta-sessanta, quando la sua arte conosce un periodo di notevole slancio.

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