Storia della collezione

La collezione di pittura italiana è una delle sezioni più rilevanti della pinacoteca del museo: conta oltre 500 opere che cronologicamente comprendono l’intero arco di sviluppo di questa scuola pittorica, una fra le principali in Europa. Di esse, solo 200 figurano nell’esposizione permanente, mentre gli altri dipinti, conservati nei depositi del museo, continuano a restare poco conosciuti sia tra il vasto pubblico che tra gli specialisti.

La pittura italiana occupa un posto particolare nella storia del Museo Statale di Belle arti A.S. Puškin, perché furono proprio opere italiane a costituire il nucleo iniziale della sua pinacoteca. Il fondatore del museo, Ivan Vladimirovi Cvetaev, aveva progettato di allestire presso l’Università di Mosca un museo di calchi di opere di scultura classica, ma ancor prima di inaugurarlo reputò necessario inserire nell’esposizione anche pezzi autentici, in primo luogo opere pittoriche. Una svolta definitiva rispetto al progetto originario si verificò alla fine del primo decennio del XX secolo, quando al museo vennero proposte preziose collezioni di opere originali. Tra queste, la collezione del diplomatico Michail Šekin, che comprendeva straordinari dipinti italiani del XIV e del XV secolo e che pose le basi della collezione di pittura. Nel 1924 la pinacoteca del museo si trasformò in una sezione autonoma.

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