MADONNA CON BAMBINO E SANTI. CROCIFISSO
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PIETRO DI GIOVANNI LIANORI

MADONNA CON BAMBINO E SANTI. CROCIFISSO

Polittico con dieci scomparti

Anni 1440

tempera su legno, doratura

160 х 173,5 cm (nella montatura moderna, insieme con la cornice)

Inv.: 1506

Firma e data in basso, alla base del trono della Madonna: PETRVS DE LIANORIS PINXIT 1440.

Nel registro inferiore del polittico, a destra della Madonna, appaiono un santo in paramenti episcopali con il libro e il pastorale, san Paolo (o forse san Giovanni Evangelista); a sinistra, san Pietro con le chiavi e il libro, e un santo in paramenti pontifici e il libro. Nel registro superiore del polittico, rispettivamente: santa Caterina con il ramo di palma e la ruota, simboli del martirio; Maria Maddalena con il libro e un calice; santo Stefano con l’attributo del suo martirio, una pietra sulla testa; san Francesco.

Il polittico pervenne al Museo Puškin sotto il nome di Pietro Lianori e venne inscritto nell’inventario come «Petrus de Lianoris»; nel registro inventario del Museo Puškin appare l’annotazione: «considerata opera di Giovanni, Pietro di». Va tuttavia osservato che nella Guida al Museo di Palazzo Šuvalov, da cui proviene il polittico, sotto il nome di Pietro di Giovanni è segnata un’altra opera  (cfr. Konopleva 1923, p. 40, n. 102).

Cesare Malvasia (1678, I, рp. 37-38) menzionava Pietro Lianori tra gli allievi di Lippo Dalmasio. Il biografo degli artisti bolognesi citava in qualità di sua prima opera una composizione del 1415 che non ci è pervenuta, raffigurante la Madonna con il committente inginocchiato ai suoi piedi, che apparteneva alla chiesa di San Frediano a Lucca, e inoltre un affresco del 1442 con la figura di sant’Andrea, nella chiesa di sant’Andrea a Bologna. Questo affresco, di cui si è conservata solo la testa del santo (attualmente, nella sacrestia della chiesa di San Procolo), aveva un’iscrizione identica alla nostra. Tra le opere giovanili esiste anche una composizione del 1436, la Madonna con Bambino in trono del Museo San Giuseppe a Bologna (Benati 1997). A questo gruppetto di opere accertate dell’artista, solo parzialmente pervenute fino a noi, appartiene anche il polittico della collezione del Museo Puškin. Stilisticamente ha molti elementi in comune con un altro polittico, datato al 1443, nella Pinacoteca Nazionale di Bologna (Pinacoteca di Bologna 1967, pp. 144, 162, n. 22), e con una tela pubblicata da Cottino (1993, рp. 623-625), raffigurante san Cristoforo, appartenente al Museo di Palazzo Carnolès a Mentone, datata al 1446.

Essendo una delle poche opere firmate da Pietro Lianori, artista di spicco della pittura bolognese della metà del XV secolo, il polittico della collezione del Museo Puškin è interessante in quanto opera all’intersezione fra le tradizioni del tardo gotico e della nuova cultura quattrocentesca. Gli elementi gotici più evidenti si notano nella penetrante espressività dell Crocifisso. Il sommario modellato plastico delle figure risale alla scultura policroma gotica, ampiamente diffusa sia in Bologna che negli altri centri artistici dell’Emilia.

Provenienza: Si trovava nella coll. dei conti Šuvalov a San Pietroburgo; nel 1924 pervenne dal Museo di Palazzo Šuvalov, Leningrado.

Bibliografia: Markova 1972, n. 10, pp. 54-59, ill.; Markova 1992, pp. 83-85, ill.; Cat. Museo Puškin 1995, p. 100, ill.; Benati 1997, р. 12; Markova 2002, I, pp. 151-153, n. 80.

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