SCENA PASTORALE CON FAUNO E PASTORELLA
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GIOVANNI BENEDETTO CASTIGLIONE, detto GRECHETTO

SCENA PASTORALE CON FAUNO E PASTORELLA

Anni 1650

olio su rame

53 x 67 cm

Inv.: 159

Sul verso della tela è stampigliato il numero di inventario 2596 dell’Ermitage del 1859.

L’opera fa da pendant alla composizione Satiri recanti doni dell’Ermitage (inv. GE 186).

L’attribuzione del quadro non ha subito variazioni, mentre il titolo è mutato più volte nel tempo. Nel catalogo della collezione Crozat (Cat. Crozat 1755) aveva un titolo descrittivo: Un bacchant, tenant un violon d’un main et de l’autre caressant une bacchante. Nel Museo Rumjancev figurava come Pastore e pastorella che fanno musica e Fauno e pastorella che fanno musica. Nel catalogo della mostra genovese è stato presentato come Sacrificio a Pan (Standring, in Genova nell’Età Barocca 1992).

La tematica mitologica legata alla raffigurazione di fauni, baccanti, pastorelle occupa un posto di rilievo nell’arte di Castiglione. Il pittore vi fece ricorso per la prima volta intorno al 1640, epoca della sua attività a Roma. In questa direzione influirono anche le impressioni ricavate dal contatto diretto con i monumenti dell’antichità classica, e la sua amicizia con l’entourage del celebre esperto d’arte romana antica Cassiano Dal Pozzo, e con Nicolas Poussin. In seguito, durante il periodo in cui lavorò a Mantova, Castiglione ritornò più volte su questo tema, sviluppandolo e arricchendolo di nuove suggestioni. Tali composizioni ebbero grande successo presso gli eruditi collezionisti, e negli inventari delle collezioni di Roma, Genova e Mantova del XVII e XVIII secolo si riscontrano continuamente soggetti di questo tipo. Il noto pittore napoletano Luca Giordano così descriveva uno di questi quadri: «un quadro di Palmi 8 e 7 in circa, con cornice ind.ta, consistente un satiro, con una donna che suona il tamburo con granata e frutti, mano di Gio. Bened.o Castiglione ... 1000» (cit. in: Castiglione 1990, p. 135).

Una variante molto vicina al quadro della collezione moscovita, ma di dimensioni maggiori e realizzato su tela, si trova al Ponce Museum of Art di Puerto Rico (olio su tela, 133,1 х 156,3; Castiglione 1990, n. 22), che si ritrova in un’incisione databile intorno al 1648 (Bellini 1982, n. 10).

Molti dei motivi di queste composizioni ricorrono anche in altre opere dell’artista. Ad esempio, nella pittura e nella grafica di Castiglione si ripropone continuamente la figura della pastorella con un tamburello in mano, che nel quadro allora chiamato Circe, di una collezione privata di Genova, è raffigurata come rivolta nella direzione opposta (Mostra dei pittori genovesi 1969, p. 182, n. 75); nel catalogo della mostra genovese del 1992 la stessa tela figura con il titolo di Allegoria della Poesia e della Musica (Genova nell’Età Barocca 1992, n. 60).

L’interesse di Castiglione per la tematica pastorale, divenuta molto popolare nella pittura europea del XVIII secolo, venne anche ispirato dalla poesia di Gian Vincenzo Imperiale che cantava le gioie della vita agreste. La vena poetica di quest’ultimo, a sua volta, subì fortemente l’influsso del poema Adonis del Cavalier Marino, scritto nel 1623 (Martinoni 1983).

Provenienza: Nel 1772 fu acquistato per l’Ermitage; restò per qualche tempo al palazzo di Caterina a Carskoe Selo; nel 1862 venne trasferito al Museo Rumjancev di Mosca; dal 1924 è al Museo Puškin.

Materiali d’archivio: Cat. Ermitage 1773, n. 838; Cat. Ermitage 1797, n. 420; Inv. Ermitage 1859, n. 259.

Mostre: 1961 Mosca, cat. p. 37, ill.; 1992 Genova, cat. pp. 152-153, n. 58, ill.

Bibliografia: Cat. Crozat 1755, p. 37; Cat. Ermitage 1774, n. 838; Musée de l'Ermitage 1860, p. 132, n. 28; Cat. Museo Rumjancev 1862, p. 20, n. 187 (qui e di seguito: Pastore e pastorella che fanno musica); Guide dans la Galerie 1872, p. 73, n. 187 (Concert champêtre); Cat. Museo Rumjancev 1901, p. 12, n. 385, tav. 19; Cat. Museo Rumjancev 1915, pp. 215, 221, n. 582; Lasareff 1930, pp. 96-108, tav. XXIII; Stuffmann 1968, p. 89, n. 272, ill.; Costa Calcagno 1971, p. 188; Percy 1971, pp. 41, 58; Algeri 1979, p. 85; Newcome 1981, p. 32; Bellini 1982, p. 75; Markova 1992, p. 205, ill; Standring, in Genova nell’Età Barocca 1992, pp. 152-153, ill. (Sacrificio a Pan); Cat. Museo Puškin 1995, pp. 166-167, ill.; Markova 2002, II, pp. 155-156, n. 130.

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