SUSANNA DAVANTI AI GIUDICI
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LUCA GIORDANO, detto LUCA FA PRESTO

SUSANNA DAVANTI AI GIUDICI

Circa 1654

olio su tela (trasporto da legno)

47,5 х 67 cm

Inv.: 1736

Firma a caratteri minuti sul rotolo in mano al giudice: «Luca Giordan»; sul verso della tela, a destra in basso, appare una scritta in cirillico a inchiostro di china semicancellata: «Trasferita da legno su tela nel 1856. Gurskij».

Il soggetto, incentrato sul tema del trionfo della castità e della purezza sopra la malvagità, viene narrato in un testo di origine greca, inserito nel Libro di Daniele (13,15-25). La virtuosa Susanna, calunniata da due anziani, venne condannata a morte per adulterio. Fu il giovane profeta Daniele a salvarla, smascherando la menzogna dei due iniqui vegliardi (Pigler 1974, I, pp. 228-229).

Nella collezione Šuvalov l’opera era attribuita alla scuola olandese del XVI secolo con punto interrogativo (Konopleva 1923). È pervenuta al Museo Puškin come opera di un anonimo olandese del XVI secolo. L’attribuzione a Luca Giordano è di Zeri (1976) che per primo ha richiamato l’attenzione sulla presenza della firma dell’autore sul quadro.

Il dipinto in esame è probabilmente identificabile come una delle due opere raffiguranti le storie di Susanna e menzionate fra gli arredi degli appartamenti della regina di Spagna all’Alcazar di Madrid, nel 1734 (Ferrari, Scavizzi 1966, II, p. 276). Per confronti stilistici il dipinto si può avvicinare al Cristo davanti a Pilato della John Johnson Collection al Philadelphia Art Museum (inv. 249), e all’Ecce homo della Walters Art Gallery di Baltimora (inv. 37, 243; Ferrari, Scavizzi 1966, II, p. 31; III, figg. 48, 49). I tre quadri sono pressoché identici per dimensioni e risalgono al periodo giovanile dell’artista, in cui Giordano imitava la maniera di Dürer e degli olandesi (de Dominici 1742-1745, III - 1742, pp. 438-439). Come la composizione del Museo Puškin, anche le opere di Filadelfia e Baltimora sono state dipinte su legno, in modo da consentire all’artista di imitare fedelmente la superficie pittorica perfettamente levigata dei vecchi maestri del Nord. D’altro canto, Luca Giordano firmò praticamente sempre questo tipo di opere, quasi a sottolineare che non era affatto sua intenzione realizzare delle contraffazioni.

Secondo la datazione proposta da Ferrara e Scavizzi (1992), il quadro del Museo Puškin è stato realizzato nel 1654 circa.

Provenienza: Acquisito nel 1924 dal Museo di Palazzo Šuvalov, Leningrado.

Bibliografia: Konopleva 1923, p. 38, n. 84 (Anonimo di scuola olandese? del XVI secolo, Meretrice davanti al tribunale); Zeri 1976, p. 474 (qui e di seguito: Luca Giordano); Ferretti 1981, ill. 179; Zafran 1988, p. 70; Markova 1991, pp. 142, 144, fig. 79; Ferrari, Scavizzi 1992, p. 257, n. А42; Markova 1992, pp. 292-293, ill.; Cat. Museo Puškin 1995, pp. 152-153, ill.; Markova 2002, II, pp. 113-114, n. 86.

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