
![]() |
Intorno al 1600 a Roma si formano due correnti, quella caravaggesca e quella accademica, che determinano per molti aspetti il futuro sviluppo della pittura non solo in Italia, ma anche in tutta Europa. Caravaggio e i suoi seguaci individuano come principio fondamentale l’attenzione alla realtà nella sua concretezza, mentre i rappresentanti dell’accademismo bolognese, in primo luogo i fratelli Carracci, affermano l’incrollabilità dei canoni dell’arte classica, arricchita dalla pratica del disegno dal vero. Un suggestivo esempio del caravaggismo è il quadro «Incoronazione di spine» di Tommaso Salini, come anche «Il fruttarolo» della cerchia di Bartolomeo Manfredi. L’accademismo bolognese è rappresentato nella collezione del museo da opere degli esponenti più in vista della corrente, tra cui Guido Reni, Simone Cantarini, Guercino, Luca Ferrari e altri artisti. In Italia settentrionale, dove la pittura si sviluppa secondo un proprio cammino specifico, operano Bernardo Strozzi e Domenico Fetti. Nell’arte italiana si è soliti definire il XVII secolo come l’epoca del barocco. Suoi rappresentanti di spicco sono il romano Pietro da Cortona e il napoletano Luca Giordano. Il barocco offre un possente impulso allo sviluppo del paesaggio, della natura morta, del quadro di genere. |
© 2010-2025 Museo Statale di Belle arti A.S. Puškin |
Regole di utilizzo dei materiali e delle immagini pubblicati su tutti i siti del Museo |
![]() |