BARTOLOMEO MANFREDI
cerchia di
IL FRUTTAROLO
Prima che giungesse al museo, la tela era ritenuta opera di un pittore anonimo dell’Italia meridionale del XVII secolo. Lazarev la attribuiva a Pier Paolo Bonzi, e questa attribuzione è rimasta nelle guide del Museo Puškin del 1934 e del 1938. Successivamente venne indicata come opera di un artista italiano, e poi bolognese, del XVII secolo. La presente attribuzione appartiene all’autrice di questo stesso volume.
La tela rappresenta uno splendido esempio di natura morta caravaggesca con figura. Le opere di questo genere sono molto rare, e tanto più meritevoli di attenzione. La maniera stilistica è contraddistinta da una forte espressività della forma plastica, da una nobile sobrietà di colorito. Questi elementi consentono di datare il quadro al secondo decennio del XVII secolo e di indicare come suo autore un artista della cerchia di Bartolomeo Manfredi. Un motivo analogo – una figura maschile accanto a un tavolo su cui sono posati un cesto di mele e una bilancia – si incontra in una composizione di formato verticale (olio su tela, 116 х 90; l’altezza coincide con quella del quadro moscovita), appartenente a una collezione privata italiana, e pubblicata da Bauch come opera di Manfredi (Bauch 1956, pp. 232-233, vol. 5). In precedenza era attribuita a Ludovico Finsonius, mentre Voss e Longhi ritenevano che il suo autore fosse uno dei caravaggeschi settentrionali. Sebbene questa tela presenti un carattere più spiccato di «pittura di genere», rispetto al quadro del Museo Puškin, le due opere potrebbero appartenere alla stessa mano.
La maniera stilistica del dipinto qui pubblicato ci dà motivo di supporre che la figura e la natura morta siano opera da due diversi artisti. Come autore della natura morta, di straordinaria bellezza e perfezione plastica, eseguita secondo le migliori tradizioni caravaggesche, si potrebbe pensare a Tommaso Salini, uno dei pochi pittori romani di quell’epoca che dipingeva nature morte intese come composizioni autonome.
Tuttavia l’attribuzione alla cerchia di Manfredi è stata messa in discussione da Papi (Boskovits 2004, p. 119).
La composizione del quadro moscovita, con una figura sbilanciata a destra rispetto al centro, può far pensare all’esistenza di un’altra tela che le facesse da pendant, non pervenutaci oppure realizzata da un altro artista.
Provenienza: All’inizio del XX secolo si trovava nella collezione di M.P. Kristi, Mosca; nel 1924 venne trasferito dal Fondo museale di Stato (ex monastero di San Simone a Rogožskoe), Mosca, al Museo Puškin.
Mostre: 1961 Mosca, cat. p. 20 (Artista bolognese del XVII secolo); 1983 Dresda, cat. n. 142 (qui e di seguito: Artista romano del primo terzo del XVII secolo, Manfredi?); 1984 Leningrado-Mosca, cat. n. 82; 1995-1996 Roma-Milano, cat. n. 45 (Cerchia di Manfredi).
Bibliografia: Markova 1992, pp. 182-183, ill. (qui e di seguito: Manfredi?); Cat. Museo Puškin 1995, p. 176, ill.; Markova in La natura morta 1995, p. 164, n. 45 (qui e di seguito: cerchia di Manfredi); Markova 2002, II, pp. 190-191, n. 163; Boskovits 2004, p. 119.