ROSSELLO DI JACOPO FRANCHI
MADONNA CON BAMBINO E SANTI
Il supporto è costituito da una tavola di pioppo dello spessore di 25 mm, composta di tre pezzi, con la fibra del legno orientata in verticale. Si osservano motivi ornamentali incisi nei nimbi dorati. In diversi punti si presentano piccoli ritocchi. La pittura è coperta da uno strato di vernice protettiva scurita e sporca. La cornice è posteriore.
Sul rotolo in mano a Giovanni Battista appare la tradizionale scritta: ЕСЕ AGIVS... (Ecco l’Agnello [di Dio]).
Alla destra della Madonna con Bambino sono raffigurati Giovanni Battista con la tunica di pelo, il mantello e in mano la croce, e santa Caterina con un ramo di palma e la corona in capo; a sinistra, sant’Antonio abate in vesti monastiche, con un bastone a Tau, e probabilmente santa Cecilia. Spesso nelle opere di artisti fiorentini si incontrano raffigurazioni di Giovanni Battista (il Precursore), che godeva di particolare venerazione a Firenze in quanto patrono della città.
Nel Museo Rumjancev il dipinto pervenne come opera di un maestro senese; Muratov (1910) lo attribuiva alla scuola di Verona della prima metà del XV secolo. L’attribuzione a Rossello di Jacopo Franchi è di Romanov (1912), e con questa attribuzione l’opera venne acquisita dal Museo Puškin. Lo stile della tavola, il colorito e il tipo di figure dalle caratteristiche proporzioni slanciate sono tipici delle opere di questo artista, che subiva fortemente l’influsso di Lorenzo Monaco e Gentile da Fabriano. Uno schema compositivo analogo all’icona del Museo Puškin, con la Madonna al centro e figure di santi ai lati, si incontra in molte opere del maestro. Una raffigurazione di Giovanni Battista risolta in modo analogo si riscontra in uno dei comparti di una pala d’altare proveniente dal monastero della Santissima Annunziata a Firenze (Firenze, Galleria dell’Accademia, inv. 6094).
Rossello di Jacopo Franchi era probabilmente allievo di Mariotto di Nardo. Le sue opere giovanili sono dipinte nello stile «neogiottesco» del tardo Trecento. Ma con il passar del tempo, sotto l’influsso di Lorenzo Monaco, egli cominciò a sviluppare motivi decorativi in stile tardogotico. Proprio questa fase dell’evoluzione artistica del pittore si rispecchia nell’icona della collezione del Museo Puškin, che può essere datata al decennio 1420-1430.
Provenienza: Nel 1903 dono di D.I. Ščukin (Mosca ) al Museo Rumjancev; dal 1924 si trova al Museo Puškin.
Bibliografia: Relazione del Museo Rumjancev 1903, p. 60, n. 1 (qui e nelle altre pubblicaz. del Museo Rumjancev prima del 1910, Scuola senese); Relazione del Museo Rumjancev 1904, pp. 65-66; Cat. Museo Rumjancev 1908, p. 78, n. 714; Cat. Museo Rumjancev 1909, p. 78, n. 719; Cat. Museo Rumjancev 1910, p. 77, n. 719; Muratov 1910, pp. 10-11, ill. (Scuola veronese della prima metà del XV secolo); Romanov 1912, pp. 77-81, tav. В, 3, ill. (qui e di seguito, Rossello di Jacopo Franchi); Cat. Museo Rumjancev 1912, p. 95, n. 16 (qui e nel Cat. Museo Rumjancev 1913 e 1915 è erroneamente registrata come dono di S.I. Pogodina); Cat. Museo Rumjancev 1913, p. 103, n. 16; Cat. Museo Rumjancev 1915, pp. 206, 219, n. 564; Lasareff 1928, рp. 33, 39-40, fig. 12; Berenson 1932, р. 494 (come conservata al Museo Rumjancev); Berenson 1936, р. 425; Lazarev 1959, p. 299, tav. 165; Berenson 1963, I, p. 193; Markova 1992, p. 76, ill.; Markova 1992, pр. 22, 28, 31; Cat. Museo Puškin 1995, p. 115, ill.; Markova 1995, p. 194.