ANNUNCIAZIONE
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SIMONE DEI CROCIFISSI (SIMONE DI FILIPPO DI BENVENUTO)

ANNUNCIAZIONE

Inizio del 1380 anni

tempera su legno, doratura

55,6 х 34,5 (con cornice originaria)

Inv.: 236

Il supporto è una tavola unica di pioppo dello spessore di 17 mm, con la fibra del legno orientata in verticale. Sono visibili motivi decorativi incisi sui nimbi e sul tappeto che ricopre il trono di Maria. La pittura è incorniciata da un arco a rilievo su colonnette ritorte. La pittura presenta in vari punti piccole lacune, lungo le crepe della tavola e la craquelure, ritoccate attraverso operazioni di restauro. Il verso della tavola è coperto da una pittura che imita una nicchia piatta a intarsio.

Restauro: 1972 (Museo Puškin, V.N. Zinov’eva), asportazione della vernice posteriore scurita e sporca.

Il soggetto è preso da Lc 1,26-38. A partire dal XIV secolo la scena dell’Annunciazione ebbe grande diffusione nella pittura italiana. A questa festa vennero dedicate chiese, cappelle, altari. Nella composizione in esame sono raffigurati l’Angelo, la Vergine Maria, e in alto in una mandorla Dio Padre, da cui si dipartono raggi in direzione di Maria e discende la colomba dello Spirito Santo. Ulteriori elementi simbolici sono presi dai Vangeli apocrifi, dalla Leggenda aurea, da opere di teologia. Ad esempio, san Bernardo e altri sottolineano che l’avvenimento si svolse in primavera, e da qui deriva l’elemento del fiore nel vaso. L’Arcangelo alato è biancovestito e ha in mano un giglio, simbolo della purezza verginale di Maria. Maria posa la mano su un libro aperto, suo attributo costante in questa scena; secondo san Bernardo, sta leggendo le parole della celebre profezia di Isaia (7,14): «Ecco, la Vergine concepirà, partorirà un Figlio...».

La composizione di Simone dei Crocifissi presenta una variante iconografica di Annunciazione piuttosto rara. Abbastanza insolita nella pittura del XIV secolo è la raffigurazione del trono su cui è seduta la Vergine Maria; la sua forma risale al periodo precedente, alle opere di maniera bizantina e di epoca romanica.

Nella collezione Chomjakov e al Museo Rumjancev era considerata opera di Spinello Aretino; al Museo Puškin pervenne come icona di scuola fiorentina della fine del XIV secolo. Lazarev (verbalmente) la attribuì alla scuola di Nicolò di Pietro Gerini. L’attuale attribuzione appartiene all’autrice del catalogo (Markova 1975; Markova 1978).

L’opera della collezione del Museo Puškin è un’icona a se stante, dipinta per un privato, «per devozione privata». Esistono numerosissime analogie stilistiche con altre opere del maestro, di cui molte recano la sua firma. Tra esse la Madonna con Bambino e angeli alla Galleria Estense di Modena, l’Incoronazione di Maria alla Pinacoteca Civica di Ferrara (inv. 361), un trittico del Museo di Palazzo Venezia a Roma, l’Incoronazione di Maria al Museo Malaspina di Pavia (Markova 1975; Markova 1978). In vari dipinti di Simone dei Crocifissi si incontra un analogo tipo di angelo con la caratteristica acconciatura e ornamenti fra i capelli, e anche una raffigurazione simile di Maria in trono, con la stessa posa e lo stesso gesto delle mani.

L’Annunciazione del Museo Puškin venne probabilmente dipinta intorno al 1380. Lo conferma il raffronto con l’Incoronazione di Maria, firmata e datata al 1382 (Istituto dell'Addolorata a Bologna). La raffinata gamma di colori, tipica appunto della pittura tardogotica, differenzia l’Annunciazione dalle opere di epoca precedente, che presentano colori più piatti. Le figure, inoltre, hanno proporzioni slanciate, e i loro movimenti seguono ritmi fluenti. Sono tutti elementi che testimoniano a favore di una datazione abbastanza tardiva della composizione moscovita. L’alto livello della sua esecuzione attesta che la diffusa sottovalutazione dell’opera del periodo senile di Simone dei Crocifissi non risponde alla realtà delle cose ed esige una revisione.

Gibbs (1978), che aveva visto l’opera in fotografia, nella sua recensione all’articolo dell’autrice del catalogo (Markova 1978) si è pronunciato per una datazione precedente della composizione moscovita. Benati (1999) ha inserito l’Annunciazione nel gruppo di opere dipinte nel decennio 1370-1380, insieme a un trittico del Fogg Art Museum a Cambridge, Massachusets (inv. 62.283).

Provenienza: Acquistata tra il 1886 e il 1898 da D.A. Chomjakov in Italia; nel 1901 dono di Chomjakov (Mosca) al Museo Rumjancev; dal 1924 si trova al Museo Puškin.

Materiali d’archivio: Elenco della collezione Chomjakov 1901, n. 11 (Spinello Aretino).

Bibliografia: Cat. Museo Rumjancev 1901, p. 34, n. 407 (qui e negli altri cataloghi del Museo Rumjancev, Spinello Aretino); Cat. ill. Museo Rumjancev 1901, p. 7, n. 327; Inv. Museo Rumjancev 1901, p. 60; Cat. Museo Rumjancev 1903, p. 42, n. 412; Cat. Museo Rumjancev 1909, p. 78, n. 718; Cat. Museo Rumjancev 1910, p. 79, n. 723; Markova 1971, pp. 3-4 (qui e di seguito, Simone dei Crocifissi); Markova 1975, pp. 46-58, ill.; Markova 1978, рp. 4-6, fig. 1-5 (rec.: Gibbs 1978, рp. 237-238); Volpe 1980, рp. 237-248; Markova 1991, p. 17; Markova 1992, p. 73, ill.; Markova 1992, рp. 21-22, 31, ill.; Volpe 1993, fig. 71; Cat. Museo Puškin 1995, p. 122, ill.; Benati 1999, X, р. 683; Markova 2001, рp. 240-241, fig. 15.

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